giovedì 28 febbraio 2013

La Cina limita gli acquisti di proprietà immobiliari da parte di investitori stranieri

Cina, le mani sul mercato immobiliare

Nel tentativo di rallentare l'azione degli speculatori, la Cina ha posto in vigore una nuova norma che limiterà severamente l'acquisto di proprietà in Cina da parte di stranieri.

Infatti, secondo le nuove linee guida, gli stranieri non potranno possedere proprietà multiple sulla terraferma. Inoltre alle società non cinesi sarà consentito l'acquisto di immobili commerciali esclusivamente per scopi legati all'attività societaria.

Nel quadro della nuova normativa gli acquirenti individuali che sono interessati all'acquisto di proprietà in Cina dovranno esibire un documento di lavoro all'interno del paese valido da almeno un anno.
"La nuova politica, la più severa rispetto agli acquisti di immobili da parte di stranieri mai promulgata in tempi recenti in Cina, è in linea con le ultime misure restrittive del paese per frenare la speculazione immobiliare" ha dichiarato Yang Hongxu (dello Shanghai-based China Research and Development Institute) al quotidiano Shanghai Daily .
Rendendo operative queste nuove norme, il governo cinese spera di impedire agli investitori di acquistare appartamenti e far così levitare i prezzi degli immobili.

Secondo gli analisti, tuttavia, le nuove restrizioni non possono avere un grande impatto sui prezzi degli immobili cinesi, dato che gli investimenti stranieri rappresentano fino ad ora solo il 0,8 per cento degli acquisti di proprietà immobiliari nello scorso anno.

Tuttavia questa recente mossa del governo cinese non fa che confermare che il paese è preoccupato per la possibilità di un surriscaldamento del mercato. Considerando il fatto che i prezzi sono aumentati del 20 per cento a Shanghai, che è una delle città più investor-friendly sul mercato, è facile comprendere la preoccupazione del governo.
"I responsabili politici stanno cercando di frenare dagli afflussi di capitale, analogamente a quanto era stato annunciato nel 2006"  ha dichiarato al Wall Street Journal,  Remy Chan l'amministratore delegato della sezione Investment Management della CBD. "Come queste regole siano attuate è un altro discorso, se fossero seguite alla lettera, non ci potrebebro essere investimenti esteri in immobili commerciali, ma ho i miei dubbi a proposito." continua.
Insomma, il vecchio detto  "fatta la legge trovato l'inganno" non vale solo in Italia. Potenza della globalizzazione.